Il cappello da cuoco è il simbolo per eccellenza dell’alta cucina: alto e bianco, è l’icona del grande chef.
Ma quando nasce e perché ha questa forma? Scopriamo insieme storia e curiosità di questo particolare copricapo.
Storia del cappello da cuoco
La storia di questo particolare copricapo sembra avere origini molto antiche: secondo alcuni infatti, già all’epoca degli Assiri, i cuochi di corte indossavano cappelli molto alti. In questo modo erano ben visibili e facilmente controllabili. Questo perché i re temevano di venir avvelenati.
La storia più recente attribuisce la paternità del cappello al cuoco francese Alfred Suzanne, che lo chiamava “couvre-chef”, ad indicare il fatto che fosse il copricapo indossato dal capo della cucina. Fu però lo chef Marie-Antoine Carême, cuoco della corona inglese nei primi dell’ottocento, a rendere celebre il cappello da cuoco come lo conosciamo oggi. Fu infatti lui ad inserire un cartoncino all’interno del copricapo basico, in modo che restasse alto e rigido, dando vita a quella forma che è ormai diventata l’icona dei grandi chef.
Il nome
Il cappello da cuoco, quello bianco, cilindrico, con le pieghe, è quello che identifica appunto lo chef, il capo della brigata di cucina, e si chiama toque blanche. Il nome è di ovvia origine francese. Toque è il termine che utilizzato per i cappelli che identificavano una professione oppure una carica. Nel caso specifico dei cuochi, tale copricapo era di colore bianco, ecco quindi spiegato il nome.
Il perché della forma particolare
La tipica forma cilindrica, alta e con le pieghe ha una duplice motivazione.
In primis vi è un motivo pratico: la preparazione del cibo richiede la massima igiene ma la cucina è un ambiente di lavoro con temperature piuttosto elevate, soprattutto un tempo, quando ancora non c’era l’aria condizionata. Oltre ad evitare la caduta accidentale di capelli nel cibo, la forma alta e il materiale leggero (in genere i cappelli da cuoco sono fatti in cotone o in materiali idrorepellenti) consentono una buona aerazione del cuoio capelluto, limitando quindi la sudorazione.
La seconda motivazione è invece di tipo gerarchico: la toque blanche è un simbolo di prestigio, è come una corona e solo lo chef, colui che comanda la brigata, la può indossare.
Curiosità
Lo sapevi che...
La toque blanche può essere portata rigida e inamidata oppure floscia, che ricade all’indietro. Che la si indossi in un modo o nell’altro, le pieghe restano sempre una delle sue caratteristiche principali.
Sapete quante sono le pieghe in un cappello da chef?
Sono ben 100!
Curiosi di sapere perché?
Semplice, perché rappresentano i 100 modi che un vero chef conosce per cuocere un uovo!
Al giorno d’oggi la toque blanche resta più che altro un simbolo. Pur restando fermi e ben definiti i ruoli all’interno della brigata di cucina, molti chef tendono a preferire copricapo più pratici, come berretti o bandane. Questi, oltre ad essere meno ingombranti , sono spesso più allegre e colorate.
Che si tratti del cappello da chef classico o di capi più comodi e moderni, ricordate però sempre che, per ragioni igieniche, il copricapo in cucina è obbligatorio per legge.