I numeri parlano chiaro: nonostante i passi avanti fatti, la parità di genere nel mondo del lavoro (e non solo) è ancora lontana dall’essere una realtà di fatto. Secondo quanto riporta la ricerca “Women in business 2021” di Grant Thornton nel 2021, a livello mondiale soltanto il 31% delle posizioni manageriali sono rivestite da donne, solo un 20% dei ruoli di Amministratore Delegato il 36% di quelli di CFO è ricoperto da una donna. Se guardiamo la situazione in Italia, i dati sono ancora più negativi, con dati inferiori alla media sia rispetto a quella globale che a quella dei principali paesi europei. In Italia infatti abbiamo soltanto un 29% di donne in posizioni di comando e se nel 2020 avevamo un 23% di Amministratori Delegati donna, nel 2021 la percentuale è scesa al 18%.
Anche a livello salariale la situazione non è più rosea: secondo quanto riportato dai dati ISTAT, nel 2021 la paga orario media di un uomo è stata di 16,2 euro mentre quella di una donna di soli 15,2 euro. Se consideriamo il mondo dei laureati, il differenziale salariale sale addirittura a un 18% in meno a sfavore delle donne, percentuale che arriva fino al 27,3% per quanto riguarda i ruoli dirigenziali.
Questo sbilanciamento a sfavore delle donne ha due ragioni principali: in primis il fatto che vi è una differente distribuzione tra uomini e donne sul mercato del lavoro, con molte più donne impiegate in attività meno redditizie. Il secondo fattore è invece il fatto che, anche a parità di mansione svolta, il lavoro femminile viene valutato di meno rispetto allo stesso lavoro svolto da un uomo.
Altro dato estremamente negativo, sempre secondo i dati ISTAT, è che nel 2021 su 101.000 nuovi disoccupati ben 99.000 sono state donne.
La legge sulla parità salariale
La legge 5.11.2021 n.162, uscita a novembre 2021, prova a contrastare questa disparità di trattamento andando ad apportare alcune importanti novità ed integrazioni al già esistente codice delle pari opportunità.
Una delle prime novità è il fatto di introdurre nella nozione di discriminazione diretta o indiretta anche tutte quelle situazioni di natura organizzativa che possono incidere sull’orario lavorativo o che limitino le possibilità di uno sviluppo di carriera. Inoltre, la nozione di discriminazione viene per la prima volta estesa anche ad atti compiuti in fase di selezione dei candidati anziché solo su lavoratrici e lavoratori. L’obbligo di redigere ogni 2 anni un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile viene esteso alle aziende che hanno più di 50 dipendenti, mentre prima era solo per quelle con più di 100 dipendenti. Inoltre, le aziende che presenteranno tale rapporto potranno ottenere la certificazione della parità di genere, che ha l’obbiettivo di “ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale e parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità” e ottenere così anche degli sgravi contributivi e altre agevolazioni alla fine dell’anno.
Lo scopo è quello di premiare tutte quelle aziende che adottano e promuovono buone pratiche per favorire la parità di genere.
Mondoffice: una realtà controcorrente
All’interno di un panorama ancora così negativo per quanto riguarda la parità di genere siamo lieti di constatare che la nostra azienda rappresenta invece una realtà in controtendenza, come presentato anche da D di Repubblica. Il nostro Amministratore Delegato è una donna, la dottoressa Irma Garbella. Ma non solo: ben il 67% del nostro organico è infatti composto da donne e il 40% dei ruoli dirigenziali è ricoperto da donne. Una così alta presenza femminile anche ai vertici crea sicuramente terreno fertile per tutte quelle iniziative che favoriscono un buon bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata, così importanti per chiunque ma ancora di più per una donna in una realtà globale ancora molto arretrata per quanto riguarda l’argomento lavoro femminile.
Come azienda siamo molto sensibili al tema dei diritti delle donne, ogni anno in occasione della Giornata Internazionale della Donna intraprendiamo iniziative sia per la sensibilizzazione all’argomento ma anche iniziative di solidarietà a sostegno di donne più sfortunate. Anche quest’anno, il terzo consecutivo, supporteremo la Casa delle donne, realtà locale cui ci sentiamo particolarmente vicini.