Spazio alla sostenibilità

by Emanuela Calatti

Abbiamo preso un impegno: ridurre la plastica, utilizzando sempre di più materiali ecosostenibili, nel rispetto e nella salvaguardia del nostro mondo.

Abbiamo a cuore il nostro pianeta, per questo, per dare un contributo concreto nella lotta alla plastica, ci abbiamo messo il cuore:

Cosa abbiamo fatto?

  • Abbiamo installato nelle nostre aree caffè degli erogatori di acqua
  • Abbiamo dotato tutti i nostri collaboratori di borracce, per incentivarne l’uso
  • Abbiamo eliminato l’utilizzo del film plastico per l’interno dei colli spediti, utilizzando al suo posto alveari di cartone riciclato e riciclabile

Ecco i nostri risultati, che condividiamo con orgoglio:

  • Riduzione di oltre 1600 Kg di CO2 immessa nell’ambiente
  • Quasi 20.000 erogazioni di acqua sfusa con conseguente riduzione del 29% dell’utilizzo di bottigliette in PET ( passando dalle 7100 bottigliette del primo semestre 2019 alle 5000 del 2021)
  • Oltre 10.000 kg di plastica in meno utilizzati per nostri imballi

Perché lo facciamo?

Il problema dell’inquinamento, soprattutto dovuto alla plastica, è sempre più urgente ed attuale: troppo spesso ormai si rincorrono notizie di concentrazioni di rifiuti nel mare, dove ogni anno finiscono circa 8 milioni di tonnellate di plastica, con conseguenze purtroppo spesso fatali per le specie marine, che la ingeriscono o ne rimangono intrappolati.

L’associazione Legambiente sostiene che la continua dispersione della plastica, per il 90%, vada a finire sulle spiagge e nel mare, rischiando di rimanere nell’ambiente per centinaia di anni e procurando effetti devastanti per l’ intero ecosistema.

La plastica si trova ormai ovunque: se ne sono trovate tracce nei ghiacci e nelle grandi fosse marine, addirittura fino a 10 km di profondità.

La fossa delle Marianne, la più profonda depressione oceanica conosciuta al mondo, ne è un esempio: lì è stato rinvenuto un piccolo crostaceo anfipode della lunghezza di pochi millimetri che presenta delle fibre microplastiche di polietilene tereftalato nel suo stomaco.

Il polietilene tereftalato, conosciuto più comunemente con la sua sigla commerciale “PET”, è spesso usato per le bottiglie e la fabbricazione di indumenti.

L’invasione di questo materiale sta diventando purtroppo un vero e proprio marcamento geologico dell’impatto che ha avuto l’umanità sul mondo intero, come dimostrano alcune formazioni rocciose individuate nelle isole Hawaii da un equipe di ricercatori  dell’University of Western Ontario: queste nuove rocce, mai viste prima, si sono rivelate essere rifiuti di plastica fusi con detriti organici, frammenti di lava vulcanica e sedimenti vari.

Per questo la comunità scientifica la considera ormai come un tecno fossile capace di essere presente nelle stratificazioni geologiche.

Non solo la plastica

Differenziare ogni tipo di rifiuto riciclabile è un’ abitudine molto importante e noi lo sappiamo bene:  per favorire la sensibilizzazione dei nostri collaboratori abbiamo provveduto ad inserire contenitori per la raccolta differenziata in ogni piano, abbiamo organizzato corsi di formazione ed inserito cartelli per ricordare, ad esempio, che anche il risparmio energetico e di acqua è importante e bisogna evitare gli sprechi.

Insieme possiamo fare molto di più: il nostro impegno quotidiano nella salvaguardia del pianeta non si ferma, al fine di contribuire ad ottenere un mondo sempre più sostenibile, consapevole ed attento allo spreco.

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