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Oggi inauguriamo la nuova rubrica “Il fornitore del mese” per farvi conoscere meglio alcuni di loro, la loro storia e i prodotti che li hanno resi leader nel loro settore.
Oggi vi presentiamo Balma, Capoduri & C., storico produttore di prodotti per ufficio, ideatore di vere e proprie icone nel mondo della cancelleria: le cucitrici “Zenith” e la colla “Coccoina”.
Pioneri del Made in Italy dal 1924
Era il 1924 quando la Balma Capoduri & C. fu fondata a Voghera (PV) dai due soci Aldo Balma ed Andrea Capoduri. L’Azienda metalmeccanica si specializzò fin da subito nella produzione di articoli di cancelleria ed ufficio e la sua vocazione industriale, molto innovativa, la portò ben presto a sviluppare degli articoli che letteralmente conquistarono il cuore degli Italiani.
Il primo grande segno fu lasciato nel 1930, quando i due fondatori decisero di dedicarsi alla produzione della cucitrice, strumento di cui si ha già notizia nel 1700 alla corte del Re di Francia Luigi XV e poi nel secolo dopo anche in America e nel resto dell’Europa. Con grande lungimiranza, cogliendo i primi segnali di mercato di quegli anni, la Balma Capoduri & C. ne avviò una produzione in serie e ne fu un tale successo, che questo nuovo strumento assunse ben presto svariate denominazioni ancora ad oggi parzialmente in uso, in base alle diverse Regioni d’Italia: pinzatrice, spillatrice, graffatrice o graffettatrice, zanchettatrice, agganciatrice e cambrettratrice.
Ma la Balma Capoduri & C. per il mercato delle cucitrici non fu solo pioniera in termini di produzione, ne fu anche innovatrice, grazie agli sviluppi di soluzione tecniche ed attenzione ai dettagli che anticipavano i trend rispetto a quei tempi e che sarebbero state poi adottate e consolidate nelle gamme del futuro. I primi modelli “ZENITH”, la “Zenith 508” e la “Zenith 507” mossero i primi passi sul mercato Italiano con forte risposta del grande pubblico e furono precursori delle successive serie “Zenith 548” e “Zenith 590”, diffuse massivamente e molto apprezzate per le loro prestazioni ed affidabilità, non solo nel nostro Paese, ma anche in Europa.
Nel 1954 arrivò poi l’incoronazione ufficiale: la cucitrice “Zenith 548” ricevette la segnalazione d’onore al “Compasso d’oro” quale Icona del Design Italiano a livello Internazionale. Parte del successo raccolto dalle serie “Zenith” fu senz’altro da attribuire ad un altro prodotto, tanto piccolo quanto fondamentale per le performance e l’utilizzo della cucitrice. Stiamo parlando degli inconfondibili “Punti Zenith”, prodotti attraverso l’utilizzo di più di 150 macchine, tutte ideate e progettate all’interno dell’Azienda a Voghera, che producono a ciclo continuo tutte le misure di punti ad oggi disponibili utilizzando la tecnologia “monofilo”, che garantisce i migliori risultati qualitativi.
A completamento dei due prodotti icona Zenith fu poi ideato nel 1958 da Giorgio Balma, un altro articolo destinato a fare la storia sulle scrivanie degli Italiani: il Levapunti Zenith 580. Molti furono i tentativi di imitazione sia in Italia che all’estero, ma il prodotto Zenith riuscì a mantenere la sua unicità grazie alla perfezione e realizzazione tecnica che lo hanno sempre contraddistinto, oltre che all’impiego dell’acciaio quale materiale di alta qualità per la costruzione delle parti più sensibili.
Non solo Zenith
Nel 1927, mentre il progetto “Zenith” stava prendendo forma, Aldo Balma fu fautore di un’altra grande innovazione industriale che trovava la sua applicazione nel campo delle colle e che ben presto si rivelò una grande intuizione. A quell’epoca, l’impiego della colla realizzata con acqua e farina era già in uso, ma essendo formulata con prodotti naturali grezzi, era preparata sul momento e non ne esisteva un metodo di conservazione e distribuzione. Aldo Balma ebbe per primo l’intuizione di utilizzare un barattolo di alluminio per poter industrializzare la produzione del prodotto: il composto di destrina di fecola di patate e acqua poteva quindi essere realizzato su scala industriale e distribuito sul mercato.
Studiò personalmente la grafica, la messa a punto delle attrezzature per la produzione ed aggiunse il pennellino per l’applicazione, posto al centro del barattolo, per agevolarne la stesura. Il tocco di classe fu poi aggiungere alla formula il profumo di mandorla che ancora oggi mantiene il suo forte potere evocativo e gli attribuisce una connotazione unica e un’identità indelebile nella memoria più profonda di chi la utilizza.
Il 21 Novembre del 1927 le stazioni radiofoniche di Milano, Torino e Genova inondarono le case degli Italiani con comunicati che recitavano: “Coccoina, Coccoina.. non è uno stupefacente, ma la colla solida che stupisce ed entusiasma quanti la usano!”. Da allora, questa pasta adesiva bianca, morbida e dall’inconfondibile profumazione si affermò in Italia come “La colla bianca solida da ufficio”.
Coccoina, pur fedele alla tradizione, non smise mai di rinnovarsi con l’ampliamento della gamma a partire dagli anni ‘ 80 ed il lancio delle versioni liquide, in stick e viniliche, fino alla recentissima ideazione nel 2022 della versione Green “eCoccoina”. Esattamente come per la famiglia Zenith, anche Coccoina riuscì a ritagliarsi il suo spazio nel mondo, non solo poiché molto apprezzata dai consumatori in diversi mercati internazionali, ma anche perché venne spesso citata in occasione di repertori, mostre e studi del design, quale Icona della Contemporaneità.
Attualmente e fino a febbraio 2025 il barattolo in alluminio di Coccoina sarà esposto tra le icone del Design Made in Italy al Museo del Design Italiano della Triennale di Milano in occasione del suo centenario.