L’importanza dell’ergonomia sul posto di lavoro

by Emanuela Calatti

“L’ergonomia è la scienza che si propone di adattare il lavoro all’uomo”: questa la definizione di Hywel Murrell, psicologo britannico che tra i primi ha iniziato ad occuparsi di ergonomia.

Mal di schiena, dolori articolari, disturbi alla spalla, sindrome del tunnel carpale: sono tutti sintomi che, poco o tanto, ognuno di noi ha sperimentato.

Secondo quanto riportato da diversi studi nonché dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, le attività che comportano movimenti ripetuti degli arti superiori possono portare ad un elevato numero di patologie alle articolazioni e non solo. Queste patologie in costante crescita, rappresentano una buona parte delle malattie professionali che ogni anno vengono registrate dall’INAIL.

Spesso questi disturbi sono causati da carenze dal punto di vista ergonomico nell’organizzazione dell’attività lavorativa che può comprendere vari aspetti, dal design della postazione lavorativa agli oggetti o strumenti utilizzati.

Anche la normativa sulla sicurezza sul lavoro, all’art. 15 del D. Lgs. N. 81/08, prevede “il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono  e di quello ripetitivo”.

Fellowes, azienda che produce articoli ergonomici per le postazioni di lavoro, ha recentemente condotto uno studio in collaborazione con il futurista comportamentale William Higham e un gruppo di esperti per capire come le nostre attuali abitudini lavorative potrebbero in futuro influenzare la nostra salute. Lo studio ha rivelato come, già oggi, malesseri come tensione agli occhi, mal di schiena e mal di testa siano sintomi molto comuni tra gli impiegati e che i datori di lavoro non stiano ancora facendo abbastanza per prevenire i problemi di salute sul posto di lavoro.

Sulla base di tale studio è nata Emma, un modello a grandezza naturale che mostra quanto una postazione e un ambiente di lavoro inadeguati possano influire sul nostro corpo. Ed ecco come si presenta Emma, la collega del futuro:

 

Come possiamo evitare di diventare tutti come Emma?

Sono molte ormai sul mercato le aziende che hanno in assortimento un’ampia gamma di strumenti in grado di aiutare a prevenire ed alleviare i disturbi che possono derivare da un lavoro sedentario e ripetitivo nonché da una cattiva postura durante l’attività lavorativa.

Partiamo dalle basi: qual è la posizione corretta da mantenere quando si lavora alla scrivania?

Quando siamo seduti la schiena deve restare diritta e ben aderente allo schienale in modo da formare col bacino un angolo di 100°, il corpo non deve essere sbilanciato né in avanti né di lato. Le spalle devono essere rilassate e la testa non va incassata ma deve trovarsi bene al centro. L’altezza del tavolo, per essere corretta, dovrebbe consentire di avere gomiti ed avambracci allineati, consentendo a questi ultimi di restare completamente a contatto col piano. Lo schermo si deve trovare all’altezza degli occhi, in modo che le vertebre cervicali possano stare dritte, e il monitor dovrebbe trovarsi ad una distanza dal corpo di circa un braccio (50-70 cm). In caso si debba leggere o scrivere, il busto va reclinato in avanti all’altezza delle anche e  i gomiti vanno appoggiati alla scrivania.

Esistono poi svariati strumenti che ci possono aiutare a migliorare la postura e ad alleviare le tensioni alle articolazioni che possono essere causati dal lavoro sedentario.

Vi sono ad esempio supporti per monitor per far in modo che lo schermo del PC si trovi alla giusta altezza. Se si utilizzano due schermi, è bene che questi siano posizionati uno di fianco all’altro e alla stessa distanza dal corpo; per questo può essere utile adoperare un braccio per monitor, come quelli offerti da Fellowes.

Anche la posizione del polso è importante e aiuta a migliorare la postura. Ecco perché, per chi lavora molto al computer, può essere di aiuto l’utilizzo di un poggiapolsi o di un tappetino per il mouse con supporto per il polso. Interessante il Sistema SmartFit® di Kensington che propone un semplice codice colore da seguire tramite le istruzioni, incluse nella confezione, per stabilire la soluzione migliore in base alla misura della propria mano.

Nella parte inferiore del nostro corpo troviamo invece i muscoli più forti, quelli che sostengono l’intero peso del nostro corpo e che ci permettono di stare in piedi, camminare e correre.  Anch’essi hanno bisogno di essere sostenuti durante la posizione seduta. Una sedia ergonomica è sicuramente una buona soluzione ma non è l’unica:

-sedile ergonomico: migliora la circolazione e dona sostegno al coccige e alla parte bassa della schiena. Il cuscino ergonomico in Memory Foam di Kensington, per esempio, assicura un sostegno strutturale di qualità professionale e mantiene la forma anche dopo un utilizzo prolungato

schienali e supporti lombari: donano supporto alla schiena e aiutano a mantenerla correttamente allineata

poggia piedi: può aiutare ad alleggerire la pressione dei bordi della sedia sulla parte posteriore delle cosce, soprattutto se la sedia utilizzata non è regolabile in altezza.

Se trascorrete molte ore alla scrivania potreste inoltre pensare di adottare una soluzione che vi permetta di alternare la posizione seduta con quella in piedi, senza interrompere il vostro lavoro. Un esempio sono le soluzioni Sit-Stand di Fellowes, sviluppate per combattere gli effetti negativi della inattività prolungata. Essendo regolabili in altezza, consentono di passare velocemente dalla posizione seduta a quella in piedi, permettendo così di migliorare la circolazione sanguigna e di bruciare più calorie rispetto a quando si sta seduti.

 

 

E per finire, qualche consiglio per un ambiente di lavoro salubre e produttivo

  • Luce: una illuminazione adeguata è fondamentale per il benessere degli occhi e per prevenire il mal di testa. Una luce troppo soffusa potrebbe demotivare i lavoratori. La cosa migliore è sfruttare al massimo la luce naturale.
  • Temperatura: se un ambiente troppo caldo può portare le persone alla sonnolenza, anche gli spifferi di freddo non sono gradevoli. La giusta temperatura è fondamentale per mantenersi lucidi e produttivi.
  • Rumori: le fonti esterne di rumore distraggono e deconcentrano e possono abbassare la produttività.
  • Gli odori, come quelli che possono provenire da un’ambiente mensa troppo vicino al luogo dove si lavora possono creare un ambiente stagnante. Ecco perché è importante un buon ricircolo dell’aria.

Infine, l’aggiunta di qualche pianta ravviva l’ambiente, dona colore e trasmette energia! Secondo alcuni studi, le piante grasse sarebbero in grado di assorbire le radiazioni di PC e telefonini: perché allora non tenerne una sulla scrivania?

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