Sai scegliere l’acqua minerale?

Partiamo dall'etichetta

by Emanuela Calatti

In questo articolo impareremo a leggere l’etichetta delle acque minerali per scegliere consapevolmente cosa bere.

L’articolo 2 del Decreto Legislativo 176 dell’8 ottobre 2011 stabilisce che un’acqua, per essere considerata minerale, deve soddisfare alcuni requisiti:

  • aver origine da una falda o da un giacimento sotterraneo
  • provenire da una sorgente, sia essa naturale o perforata
  • avere particolari caratteristiche igieniche
  • avere proprietà che possono essere favorevoli allo stato di salute

Le acque minerali si distinguono dalle comuni acque potabili per la loro purezza originaria, per il contenuto in sali minerali e per i suoi effetti.

Quali informazioni deve contenere l’etichetta di un’acqua minerale?

La normativa prevede che l’etichetta delle acque minerali riporti obbligatoriamente alcune informazioni:

  1. Denominazione legale “Acqua minerale naturale” seguita dalle dovute integrazioni, come ad esempio “effervescente naturale”
  2. Nome commerciale dell’acqua minerale e nome del sito sorgente
  3. I risultati dell’analisi chimica e chimico fisica
  4. La data dell’analisi e il laboratorio che l’ha eseguita
  5. Il contenuto nominale
  6. titolari dei provvedimenti di riconoscimento e autorizzazione all’utilizzo
  7. Il termine minimo di conservazione
  8. L’indicazione del lotto

Oltre a queste informazioni, l’etichetta può anche riportare le proprietà peculiare di quell’acqua (tra quelle riconosciute nel decreto), quali ad esempio “può avere effetti diuretici”, “indicata per l’alimentazione dei neonati”, “stimola la digestione”, ecc.

Classificazione delle acque minerali in base al residuo fisso

L’analisi chimica e chimico-fisica è quella che ci dice tutti i micronutrienti presenti in quella particolare acqua e ci dice quindi molto riguardo le sue caratteristiche.
Una delle prime informazioni è residuo fisso ovvero la quantità di sali minerali e degli oligoelementi contenuti in un litro di acqua. Questo valore varia in base alla provenienza dell’acqua. Il residuo fisso si indica in milligrammi per litro (mg/l) ed in base al suo valore le acque possono essere classificate come:

RESIDUO   FISSO TIPO DI ACQUA
Inferiore a 50   mg/l Acque minimamente   mineralizzate
Tra 50 mg/l e   500 mg/l Acque oligominerali
Tra 500 mg/l e   1.500 mg/l Acque minerali
Oltre 1.500   mg/l Acque ricche di sali   minerali

Classificazione delle acque minerali in base al contenuto di minerali

È possibile anche classificare le acque minerali in base agli elementi chimici predominanti che le caratterizzano:

ELEMENTO   CHIMICO TIPO DI ACQUA PROPRIETÀ SAPORE
Contenuto in Bicarbonato maggiore a 600 mg/l Acque   minerali bicarbonate Favoriscono   la digestione, contrastano l'acidità gastrica. Se bevute la mattina hanno   effetti purificanti sul fegato. Aiutano a smaltire l'acido lattico nei   muscoli. Le   acque ricche in bicarbonati tendono ad avere un sapore salato
Contenuto in Solfati maggiore di 200 mg/l Acque   minerali solfate Possono   avere proprietà digestive e lassative. Proprio per questo non sono idonee ad   un consumo continuativo, per evitare un'eccessiva perdita di acqua e di Sali. Come   le bicarbonate, questa acque tendono ad avere un gusto salato
Contenuto in Cloruri maggiore di 200 mg/l Acque   minerali clorurate Stimolano   la digestione e sono indicate per chi soffre di problemi epatici, di stipsi e   di colon irritabile. Sono da evitare se l'organismo ha già una iperproduzione   di succhi gastrici o se si deve ridurre l'apporto di sodio. Come   le precedenti, anche queste acque tendono ad avere un sapore leggermente   salato.
Contenuto in Magnesio maggiore di 50 mg/l Acque   minerali magnesiache Aiutano   a combattere lo stress e l'insonnia. Possono essere utili nella prevenzione   delle malattie ginecologiche e per prevenire i crampi muscolari. In quantità   elevate, possono avere effetti lassativi. Al   sapore hanno un retrogusto leggermente amaro.
Contenuto in ferro bivalente maggiore di 1 mg/l Acque   minerali ferrugìnose Sono   consigliate durante la gravidanza e in caso di anemie da carenza di ferro.   Sono utili anche in caso di infezioni urinarie, calcoli e gotta.
Contenuto in sodio maggiore   di 200 mg/l Acque   minerali sodiche Stimolano   la reattività di muscoli e sistema nervoso. Indicate per l'attività sportiva   e in tutte quelle situazioni che possono causare un'eccessiva perdita di   liquidi. Sono invece sconsigliate in caso di problemi renali, ipertensione e   ritenzione idrica. Questa   tipologia di acque ha un gusto piuttosto deciso, tendente al salato.
Contenuto in sodio minore   di 20 mg/l Acque   minerali iposodiche Sono   particolarmente indicate per gli ipertesi e per combattere la ritenzione   idrica e il ristagno dei liquidi. Possono anche essere di aiuto per alcuni   disturbi della digestione. Sono invece sconsigliate a chi soffre di pressione   bassa, quando fa molto caldo e durante lo sport. La   scarsa presenza di sodio dona a questo tipo di acqua un gusto delicato.

Concludendo, non esiste in assoluto un’acqua migliore di un’altra. Sicuramente però ne esistono alcune più adatte di altre alle nostre esigenze: leggiamo bene l’etichetta e scegliamo in modo consapevole cosa è meglio per noi in quel momento.

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