Bio Bottle, la bottiglia che viene dalla natura

Come smaltirla correttamente

by Emanuela Calatti

Sant’Anna è stata la prima azienda del settore acque minerali a lanciare sul mercato una innovativa bottiglia, la Bio Bottle, prodotta in PLA anziché col classico PET. Sant’Anna si è impegnata in una vera e propria rivoluzione del packaging: la prima bottiglia realizzata con un particolare biopolimero che si ricava dalla naturale fermentazione degli zuccheri contenuti nelle piante.
Oltre all’evidente risparmio di risorse non rinnovabili e all’abbattimento di emissioni che questo cambiamento comporta in fase di produzione, i numerosi test di laboratorio effettuati sul prodotto hanno dimostrato che questo materiale garantisce all’acqua una conservazione che preserva al meglio le caratteristiche organolettiche.
I vantaggi sono numerosi. Produrre il PLA, anziché le plastiche tradizionali, permette un risparmio di oltre il 50% di energie non rinnovabili e l’abbattimento del 60% dell’emissione di CO2.
Il PLA scelto da Sant’Anna è totalmente BIO: bio all’origine, perché deriva da una fonte naturale e rinnovabile, e bio alla fine, perché è compostabile, ovvero si può conferire nella raccolta dell’organico e negli appositi siti di compostaggio industriale, in meno di 80 giorni sparisce senza lasciare traccia del suo passaggio nell’ambiente. È importante che Bio Bottle venga smaltita correttamente, separando tappo e collarino dalla bottiglia e conferendo i primi nella raccolta della plastica e la seconda (compresa l’etichetta) nella raccolta della frazione organica.

Il ciclo di vita della bio bottle

È infine importante sottolineare che, il fatto che un oggetto compostabile si biodegradi e in quanto tempo lo faccia, dipende molto dalle condizioni in cui si trova durante il compostaggio. Le condizioni in una compostiera industriale sono molto differenti rispetto ad una casalinga. Affinché Bio Bottle si smaltisca nei tempi corretti deve perciò essere conferita in un impianto di compostaggio industriale e non nella compostiera del nostro orto/giardino.

Bastano poche piccole accortezze per alleggerire il nostro peso sull’ambiente e creare un ciclo virtuoso di economia circolare che farà sì che la bottiglia nata dalla natura torni alla natura sotto forma di concime.

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