Riciclata o in cellulosa vergine, a 2 o più veli, normale o profumata: no, la carta igienica non è tutta uguale. Cosa bisogna guardare allora per essere sicuri di comprare un buon prodotto?
Ecco una breve guida per districarsi nel mondo dei rotoloni che non devono mai esaurirsi.
La carta
La carta igienica può essere prodotta con cellulosa vergine oppure con quella riciclata.
La cellulosa riciclata è più ecologica perché utilizza carta da macero per la produzione dei rotoli anziché abbattere nuovi alberi. Viene poi resa gradevole alla vista grazie a trattamenti sbiancanti, potrebbe però risultare meno morbida per via della disomogeneità delle fibre riciclate.
Se invece si vuole optare per la cellulosa vergine, le certificazioni FSC e PPFC garantiscono che la carta utilizzata per i rotoli proviene da foreste gestite in modo responsabile, così da evitare il disboscamento e l’impoverimento del suolo.
Il marchio Ecolabel invece, oltre a garantire la sostenibilità della carta (certificata o riciclata), assicura anche che tutta la filiera produttiva abbia un basso impatto ambientale.
Le diciture “ipoallergenico” o “dermatologicamente testato” sono invece poco significative in quanto diciture volontarie inserite dai produttori e non offrono ulteriori garanzie. Meglio invece evitare la carta igienica colorata o quella profumata visto che, per ottenere il risultato finale, viene addizionata con sostanze chimiche che potrebbero avere un impatto negativo sull’ambiente.
I veli
Il numero di veli indica da quanti strati di carta è composto ogni foglio di carta. I rotoli più comuni hanno 2 veli ma si può arrivare fino a 5 veli. Non è però detto che il numero di veli sia correlato allo spessore della carta, esistono rotoli a 2 veli più spessi di altri a 4 veli.
Affinché i veli non si dividano ma restino aderenti tra loro esistono diversi processi di lavorazione a cui la carta igienica può essere sottoposta; uno di questi è la godronatura, un sistema di incollatura a secco che unisce i vari veli tra loro, altri sono la macro-incollatura o l’incollatura punta a punta.
Il peso
Il peso di una carta igienica è il principale indicatore della sua resistenza e si misura in grammi per metro quadro (g/m2). Maggiore è il peso della carta per metro quadro, maggiore è la resistenza del rotolo.
Mediamente, una carta igienica a 2 veli è composta da veli che possono pesare ognuno tra i 19 e i 26 g/m2.
La carta igienica riciclata è generalmente meno resistente rispetto a quella in cellulosa vergine.
5 curiosità che forse non sapevi sulla carta igienica
La carta igienica si usa praticamente in tutto il mondo. Vi siete mai chiesti quanti alberi devono essere abbattuti per soddisfare la richiesta di carta igienica globale? Per creare i rotoli di carta igienica si abbattono ogni giorno 30.000 alberi.
E nello spazio come si fa? Anche gli astronauti utilizzano la carta igienica, che viene poi sigillata e compressa in appositi contenitori.
Negli Stati Uniti, nel 1996 l’allora Presidente Clinton inserì una tassa sulla carta igienica di 0,6 dollari per ogni rotolo.
Fate attenzione alla carta igienica bella bianca: tale colore è infatti spesso ottenuto grazie ai lavaggi con la candeggina. Tale processo richiede un utilizzo di acqua e di energia molto importante oltre ad essere fonte di inquinamento. Meglio sempre accertarsi quindi che sia marchiata come TCF (Totally Chlorine-Free) oppure PCF (Processed Chlorine-Free).
Il neuro-economista Paul Zak ha ipotizzato che l’utilizzo di cuccioli o di bambini nelle pubblicità della carta igienica sia una strategia per stimolare l’ossitocina, ormone implicato nella creazione del legame madre-figlio oltre che nelle relazioni sociali e che contribuirebbe in questo modo a creare un legame con il prodotto.